domenica 12 settembre 2010

PARADISO E INFERNO

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

2 commenti:

  1. mamma mia come sei profonda oggi! è frutto dell'ultimo week end a Verona? comunque concordo con la scelta di non vedere sempre solo l'inferno che ci circonda ma apprezzare il bello che comunque c'è in tante persone e situazioni.

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  2. Complimenti! A te il "premio coraggio" per aver commentato un post così "pesante" rispetto ai miei standard pulxeschi... ;-)
    E sì a entrambe le cose che dici.
    Sottolineo che non è farina del mio sacco (so che non avevate dubbi!), ma una frase tratta da "Le città invisibili" di Calvino.

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